La ricerca dei graffiti rupestri presenti in Val di Lima è iniziata nel 2005, da parte del Centro Arte Rupestre Toscano, sul monte di Limano, dove era stato segnalato la presenza di un “Sasso scritto”.
Queste la sola manifestazione rupestre presente nella valle.
A oggi i siti sono ben quarantuno, cosa questa che la rende come una delle maggiori zone per l’intensità della presenza di antiche testimonianze rupestri dell’Italia centrale.
Sono migliaia di segni lasciati sulla roccia tra la metà del ‘600 e la prima metà del ‘900, testimonianze che documentano il passaggio di pastori, carbonai, cavatori e pellegrini sulle pendici dei monti di Limano, Prato Fiorito, Mosca e Balzo Nero, che hanno voluto lasciare un segno sule rocce, vere e proprie lavagne a cielo aperto che ci svelano qualcosa del loro mondo, della loro solitudine, della fatica del proprio lavoro.
Uno sguardo sulla propria identità, le loro credenze, la loro religiosità.

Di seguito, in estrema sintesi, segnaliamo alcuni dei siti più significativi scoperti sul monte di Limano e sul Prato Fiorito, a oggi documentati, con lo scopo di una prima analisi dell’iconografia dei graffiti, consapevoli che lo studio dei segni richiede ancora tanto lavoro per arrivare a capire la concettualità che c’è dietro e avanzare così un’attendibile ipotesi interpretativa e il relativo orizzonte cronologico.
Il sito denominato “Balzo alle Cialde”, il primo documentato, ha richiesto alcuni anni di lavoro, necessari per fare il rilievo completo dei numerosi segni, simboli, figure, date e nomi incisi sulla grande parete rocciosa e documentare con foto e macro in alta definizione l’intera superficie istoriata.
La parete è stata oggetto di numerosi articoli divulgativi e un primo studio interpretativo è stato presentato al XXII Valcamonica Symposium 2007, convegno internazionale sull’arte rupestre.
Nel 2012 è stata pubblicata la monografia: Il Balzo alle Cialde – Misteriosi simboli sulle rocce in Val di Lima.
Tralasciando altre scoperte si arriva al 2018 quando una nuova esplorazione nel versante est della montagna permise di individuare quattro rocce verticali alla base di un grande balzo, il più a sud della montagna e di difficile e faticoso accesso: le pareti rocciose sono letteralmente tempestate di graffiti, segni astratti, figure circolari di varia tipologia, scritte in corsivo e particolari incisioni (le ragnatele) che rappresentano un unicum per la regione Toscana e forse dell’intero territorio italiano.
Chissà quale era la forte motivazione necessaria per fare queste incisioni in un posto così esposto e pericoloso.
Le ricerche sul Prato Fiorito, il monte delle streghe come recitano alcune leggende popolari, è storia recente.
Nell’agosto del 2017 è avvenuta la prima ricognizione sul monte, alla base di erti balzi rocciosi, intorno ai mille metri di quota.
Furono individuati tre siti con molte incisioni e graffiti.
Il proseguo delle esplorazioni ha portato il numero dei siti documentati a diciannove di cui segnaliamo la maestosa “roccia di Byron”, tuttora in fase di studio per convalidare la “firma” del poeta inglese.
Una scoperta, se confermata, sarebbe molto importante a conferma dell’amore che il poeta aveva per queste montagne.
Nel 2019 un libro “Antichi graffiti in Val di Lima” scritto da Giancarlo Sani e David Bonaventuri illustra, con puntuali testi e oltre 160 fotografie a colori, tutte le incisioni rupestri presenti in Val di Lima e il battesimo del sentiero dei Sassi Scritti del Prato Fiorito, un panoramico sentiero che, con apposite segnalazioni e cartelli didattici, permette di scoprire questo importante e fascinoso patrimonio di antiche testimonianze.